Quando la disabilità si traduce in arte

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La disabilità è una condizione che può presentarsi sin dall’inizio della vita o può diventare componente improvvisa della nostra esistenza per cause traumatiche.

In entrambe le situazioni, però, non è mai facile imparare, da subito, ad interagire nella maniera corretta con il mondo circostante perchè le componenti psicologiche che entrano in gioco sono sempre molto complesse e potenti.

Come abbiamo visto, la mente e il corpo sono le due facce della stessa medaglia, per cui già semplicemente abituarsi a fare dell’attività fisica può essere un vero toccasana, che aiuterà poi, in un futuro prossimo, all’allenamento di parti del corpo importanti che potranno diventare validi strumenti nella vita quotidiana… e per qualcuno anche per l’arte!

Infatti, concentrarsi e focalizzarsi sulle parti del fisico pienamente funzionanti, aiutarle a svilupparsi al meglio e a diventare quello che, magari, in una condizione di assenza di traumi non sarebbero mai diventate, è la vera specialità di molti disabili, che imparano a fare cose che altre persone non sarebbero in grado nemmeno di immaginare!

C’è chi non ha gli arti superiori, chi non vede o vede molto poco, chi è affetto da handicap mentali (come gli autistici), chi ha perso mani, piedi, altre parti del corpo, eppure tutto questo diventa il motore per una nuova vita, sicuramente diversa, sicuramente molto profonda, sicuramente ricca di emozioni che riescono a trasudare dalle opere d’arte che ingegno e mente realizzano.

Facciamo una piccola panoramica di questi incredibili artisti!

Stephen Wiltshire

Classe 1974, genitori indiani. E’ autistico, ma questo gli ha regalato una dote eccezionale che lo rende famoso in tutto il mondo: riesce a mettere su carta disegni iper-dettagliati dopo aver visto soltanto una volta anche paesaggi complessi. Si tratta, quindi, di una memoria fotografica potenziata di moltissime volte rispetto a quella che generalmente possono avere gli esseri umani..

Come molti autistici ha avuto problemi nell’imparare ad interagire con il mondo esterno ed ha cominciato a parlare soltanto a 9 anni, ma il passo verso il disegno è stato consequenziale: solo un anno dopo!

E’ autore di lavori incredibili.

Il più conosciuto è  Panoramic Landscape, un disegno che rappresenta New York largo 6 metri, realizzato dopo aver volato sulla città soltanto una volta e per soli 20 minuti!

Stephen Wiltshire

Maria Iliou

Anche Maria, greca trasferitasi a New York, come Stephen è affetta da autismo.

Nonostante questo è un avvocato per i diritti delle persone affette da autismo, oltre che un’incredibile artista.

Maria Iliou - The Beach at Cape Cod

Joseph Cartin

Di Brooklyn, affetto da un disordine bipolare.

Attivo artisticamente dal 1990, si considera un sopravvissuto alla psichiatria.

Joseph Cartin - Weeping Willow

Peter Longstaff

Nato senza arti superiori, Peter ha sviluppato la sua arte attraverso quelli inferiori: dipinge, infatti, con il piede destro.

Una qualità che gli è venuta quasi spontanea poichè, dovendo vivere senza braccia sin da neonato, ha sempre utilizzato il piede destro come se fosse una “mano”, imparando ad aprire porte, disegnare, scrivere e fare attività tipiche quotidiane senza troppi problemi.

La disabiltà di quest’artista, purtroppo, è dovuta ad un farmaco, la Talidomide, assunto dalla madre in gravidanza.

Si tratta di un medicinale venduto negli anni ’50 e ’60 come sedativo, anti-nausea e ipnotico, soprattutto alle donne gravide, poichè si riteneva avesse un bilancio rischi/benefici molto favorevole rispetto agli altri medicinali disponibili (i barbiturici). Venne ritirato dal commercio alla fine del 1961, dopo essere stato diffuso in 50 Paesi con circa 40 nomi commerciali diversi, in seguito alla scoperta della teratogenicità: le donne davano alla luce neonati con gravi alterazioni congenite dello sviluppo degli arti, esattamente come è successo alla madre di Peter.

Willow Bascom

Crescito tra Arabia Saudita e Panama, viaggiando insieme al padre per lavoro; dalle navi che ha “abitato” Willow ha visto tantissime cose.

Affetta da Lupus, una malattia autoimmune piuttosto grave, caratterizzata da periodi di attività più intensa e periodi di remissione, ha trasferito su carta la sua passione per l’arte tribale, cominciando a disegnare proprio in una fase di remissione del lupus. I suoi lavori sono davvero particolari.

 

Willow Bascom

Alice Schonfield

Alice vive in California.

La sua disabilità consiste in demenza dovuta a infarti multipli.

Conosciuta per le sue sculture in Marmo di Carrara, è anche una delle figure più importanti e d’ispirazione nella comunità dei disabili.

Tutto il mondo apprezza la sua tenacia nel continuare a lavorare e a battersi per il riconoscimento dell’arte e dei diritti dei disabili, nonostante la malattia debilitante le procuri, in questo senso, numerosissimi sforzi da superare.

Alice Shonfeld - Sea Form

Keith Salmon

Scalatore non vedente, Keith vive in Scozia ed è un pittore.

Nel 2009 ha anche vinto il premio Jolomo per i dipinti di paesaggi che realizza dopo averli percorsi a piedi, naturalmente riproducendoli senza averli visti e senza poter vedere cosa dipinge!

Qualcosa di veramente unico.

Keith Salmon

Lisa Fittipaldi

Lisa ha iniziato a dipingere dopo aver perso la vista.

La sua dote “particolare” è da ritrovarsi nell’utilizzo dei colori: li sceglie e seleziona, semplicemente, in base alla loro consistenza!

Lisa Fittipaldi - Paris

Matt Sesow

Quest’incredibile artista ha cominciato a disegnare, oltre che a partecipare ai Giochi Speciali, dopo aver perso una mano in un incidente aereo.

I suoi lavori sono inusuali e molto anticonformisti.

Matt Sesow - Join Hands

Michael Monaco

Tetraplegico, Michael riesce a disegnare in maniera magistrale mantenendo i suoi strumenti con la bocca.

I suoi meravigliosi quadri sono apparsi anche in molte mostre.

E’ membro della Mouth and Foot Painters Association.

Dennis Francesconi

Dennis è paralizzato e, come Michael, dipinge con la bocca.

I suoi quadri sono particolarmente apprezzati e degni di nota per l’eccellenza dei dettagli.

Partecipa di frequente a molte mostre.

Dennis Francesconi

A. Erich Stegmann

Ha fondato la Association of Mouth and Foot Painting Artists of the World e ne è stato primo presidente. La sua disabilità deriva dal fatto che ha perso l’uso della braccia a due anni, dopo un episodio di poliomelite.

Stegmann

Richard Wawro

Inglese, affetto da autismo e dalla particolare Sindrome del “Savant”, che riguarda, in qualche maniera, il “genio” oltre l’handicap. Il Savant infatti ha delle capacità straordinarie, circoscritte a piccoli ambiti, così sorprendenti da lasciare, in alcuni casi, davvero disorientati ed increduli.

Richard Wawro disegna da quando aveva 6 anni, con risultati veramente incredibili in dovizia di particolari. E’ venuto a mancare nel 2006, ma le sue opere sono ancora apprezzatissime ai giorni nostri.

Wawro

Jessy Park

Artista affetta da autismo, si dedica al disegno mentre la madre racconta la sua esperienza in alcuni libri.

Jessy Park - Church

Ping Lian Yeak

Autistico, un altro di quelli che vengono definiti Savant Artists, dipinge da quando è bambino… cioè non molto tempo fa visto che ha solo 15 anni!

Savant Artist Ping Lian Yeak

Christophe Pillault

Anche Cristophe è un Savant Artist, ma la sua patologia è più grave perchè non è autosufficiente.

Ma, per la sua arte, questo non conta. Questo ragazzo francese di origini iraniane disegna figure che, a guardarle, appaiono eteree e romantiche.

Imaginaire

George Widener

La storia di Widener, un altro tra i Savant Artists, è particolare e intricata come particolari e intricate sono le sue opere.

Le sue doti, infatti, non vengono fuori solo negli incredibili e particolareggiati lavori in cui si cimenta, a livello artistico (mappe, progetti di navi etc), ma anche in abilità matematiche di calcolo davvero impressionanti.

Probabilmente è proprio l’unione di queste “specialità” che dà vita alle sue tavole.

George Widener Maps

Gilles Trehin

L’ultimo Savant Artist che citiamo oggi (ma l’elenco è ancora davvero molto nutrito e interessante) è il creatore di una città immaginaria: Urville.

Addirittura ne ha immaginato 300 tavole, che sono state raccolte in un libro, successivamente pubblicato.

Place de Castelrouffiau, Urville

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