Daniela Vignocchi è una professoressa della scuola media Lanfranco di Modena che, a causa di un infortunio, è rimasta per sei mesi sulla sedia a rotelle, dovendo svolgere tutte le mansioni quotidiane esattamente come un disabile.
Ritrovatasi a dover fare fisioterapia, ad incastrare tutta la sua vita in base alle sue nuove esigenze e a dover prenotare gli autobus scartando quelli sprovvisti di pedana, ha potuto provare sulla sua pelle cosa significhi, oggi, vivere in Italia in una condizione di disabilità, con tutti gli intoppi che questo comporta anche, qualche volta, a causa della incuranza dei cittadini.
È nato da qui l’input per un suo progetto che sta portando avanti nella scuola dove insegna insieme a Marco Fiorentini, genitore di uno dei bambini rimasto disabile sei anni fa.
Il progetto
Con la professoressa Vignocchi i ragazzi stanno imparando cosa significa vivere come un disabile, portandosi, a turno, in carrozzina (utilizzando quella del Fiorentini) e facendo esperienza diretta di questa condizione di vita: quelli che, di solito, non rappresentano ostacoli, così, vengono focalizzati sotto una luce diversa, rendendosi conto di quanto, a volte, si compiano azioni che per altre persone possono rivelarsi profondamente deleterie, senza rendersene conto.
Per lo stesso motivo, in un altro momento del progetto sono state realizzate delle finte multe da apporre su auto, moto, bici ed altri mezzi incautamente parcheggiati in maniere che potrebbero risultare parecchio scomode per i disabili. Lo scopo è stimolare la riflessione, portare alla luce una realtà che, forse, è troppo poco spesso considerata e che viene, quindi, conseguentemente quasi dimenticata.
Un’idea che, si spera, possa essere d’ispirazione anche per altre scuole e non solo.