Curiosità Lego, il primo omino sulla sedia a rotelle!

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E’ praticamente un secolo, nel vero senso della parola, che LEGO riesce a divertire i bambini, ma anche gli adulti, di tutto il mondo, portando contemporaneamente un messaggio. L’azienda danese è infatti stata fondata nel 1916 da un falegname, ma è dal 1949 che ha cominciato a produrre giocattoli e solo dal 1958 che è famosa per produrre i mattoncini che conosciamo tutti. Un’impresa quasi fortuita se si pensa che all’inizio l’obiettivo aziendale era completamente diverso e che, tra l’altro, le prime realizzazioni erano tutte in legno; con l’avvento della plastica e degli yo-yo si cominciarono a “riciclare” i pezzi dei giochi abbandonati, che diventarono ruote di camion ed altro… un’azienda che ha conosciuto la fame e la crisi, soprattutto dopo un terribile incendio che la colpì, ma che ha sempre dimostrato di sapersi reinventare, ripartendo anche, quando è stato il caso, da zero.

Oggi i fan della LEGO non sono più soltanto ragazzini, ma il compito educativo rimane invariato, anche grazie alle nuove proposte, sempre pertinenti e al passo coi tempi, della direzione aziendale attuale.

 Sono nati così diversi tipi di mattoncini, tra cui anche quelli più grandi, non ingeribili, per i più piccoli, oltre che tantissimi personaggi che, insieme, hanno creato, nel tempo, una vera e propria comunità, ricca e variegata, come fosse reale.

La new entry di quest’anno, rilasciata al pubblico questo Giugno, è stata pensata nell’ambito di una famiglia “moderna”, in cui la mamma lavora, il papà sta a casa con i piccoli e un altro parente è, insieme con loro, in carrozzina. Una situazione del tutto pratica e naturale per la società di oggi che fino a qualche tempo fa sarebbe stata difficile anche immaginare.

Una notizia decisamente positiva se si pensa che, attraverso il gioco, sarà possibile istruire i bambini alla disabilità, proponendola nel quotidiano, evitando la percezione futura del “diverso”: il disabile, in sostanza, è parte integrante della famiglia e condivide con essa ogni momento della giornata.

Era parecchio tempo che le associazioni insistevano sul fatto che anche i giocattoli dovessero istruire alla disabilità, per cui la notizia è stata accolta con vero interesse e piacere da tutti. Rebecca Atkinsons, promotrice della petizione #ToyLikeMe, ha addirittura dichiarato: “Ci sono venute delle lacrime sincere di gioia“.

Una riuscita a tutto tondo se si pensa che, solo l’anno scorso, un’iniziativa similare era stata criticata perchè adempiuta sotto altri presupposti: ad Agosto 2015 uscì una collezione di omini LEGO Duplo legati al concetto delle differenze tra persone. Sesso, età, colore della pelle, abiti (e mestieri) diversi riempivano le vetrine dei negozi di giocattoli, suggerendo, in sostanza, ai bambini quanto fosse naturale la varietà delle persone. La polemica maggiore fu intorno all’omino in sedia a rotelle, perchè raffigurante un anziano: si pensò che, implicitamente, un bambino avrebbe potuto fare il collegamento disabile=anziano, completamente senza concepire l’idea che anche un giovane, o un bambino, può essere o diventare disabile.

Stavolta insomma, col senno di poi, si sono fatte le cose per bene!

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