Michele Specchiale, il DJ con il braccio bionico

Michele-Specchiale-il-DJ-con-il-braccio-bionico

La disabilità è, spesso, vista come un ostacolo insormontabile, un argomento tabù da affrontare, un mostro invisibile capace di logorare la vita delle persone dall’interno e dall’esterno; per molti, almeno, ma, fortunatamente, non per tutti.

Per qualcuno l’acquisizione di un handicap è stato solo uno step da superare, un nuovo stadio “evolutivo”, un accadimento che ha fatto sì che potessero succedere tante altre cose, sorprendenti, belle e non necessariamente faticose o psicologicamente gravose. La disabilità, insomma, è stata l’occasione per cambiare, in meglio, la propria esistenza.

Lo abbiamo visto con Alex Zanardi che, dopo l’incidente, ha cominciato una vera e propria seconda vita, con Giusy Versace, campionessa paralimpica, Bebe Vio, anche lei grande sportiva ed idolo dei giovani, ed Edgard Jon Augustin, campione di bodybuilding senza gambe.

Oggi, invece, parliamo di qualcuno che non ha a che fare con lo sport, ma con la musica.

La storia di Michele Specchiale

Michele Specchiale ha superato da poco i 40 anni, ha una moglie e due bambine e vive in provincia di Catania, dove svolge le sue attività lavorative principali: è, infatti, ragioniere perito aziendale, disegnatore meccanico e programmatore di macchine a controllo numerico. Nel tempo libero, però, trova anche il modo di dedicarsi alla sua grande passione, la musica, svolgendo un’altra attività che lo rende piuttosto noto tra i giovani: quella del DJ.

Ma c’è ancora molto da sapere su di lui: circa 20 anni fa, infatti, un incidente con un trattore lo ha privato di un braccio.

Una disabilità che non lo ha abbattuto ma, anzi, che gli ha dato nuovi strumenti su cui modellare la sua vita. L’utilizzo di un braccio bionico, infatti, non solo gli ha dato l’input per diventare ciò che è oggi, ma gli ha permesso anche di conoscere sua moglie, incontrata proprio al centro protesi di Budrio dove l’uomo si è recato, per un lungo periodo, per la riabilitazione. All’epoca, la donna si trovava lì per lo stesso motivo poichè aveva perso le gambe.

La sua mano speciale

Il braccio di Michele ha una mano programmabile con 8 comandi, implementabili attraverso il pc e richiamabili tramite bluetooth. Diverse intensità di forza e differenti prese riescono a dare moltissima libertà di movimento, aggiungendo, tra le altre cose, anche la pinza, che può essere intercambiata alla mano stessa, molto potente ed utilizzabile anche per operazioni da lavoro piuttosto importanti, come sollevare ferro, materiali pesanti da officina etc.

È il futuro che diventa presente, la fantascienza che diventa scienza moderna, è il progresso che allontana sempre di più l’idea di disabilità come “deprivazione” e la implementa come un nuovo punto di partenza nella vita delle persone.

Tuttavia, esiste un momento in cui Michele si priva di questo arto così unico nel suo genere: quando fa il bagno a mare. In quell’occasione, infatti, indossa un’altra protesi ideale soltanto per l’immersione in acqua.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *