Bebe (Beatrice) Vio, un’autentica forza della natura, è praticamente inarrestabile.
I suoi profili social sono seguitissimi e invasi da commenti ricchi di affetto ed ammirazione, una stima che proviene dai successi in campo sportivo della giovane atleta paralimpica, ma non solo.
Bebe, infatti, ha una carica emozionale esplosiva, autoironia, determinazione, una spontaneità così semplice che è difficile che non arrivi al cuore di chi interagisce con lei, anche se solo attraverso uno schermo.
Reduce dagli ultimi successi a Rio De Janeiro, dove ha conquistato la medaglia d’oro nel fioretto, ha in realtà, in precedenza, partecipato anche a moltissime altre gare, riscuotendo altri successi e portando a casa svariati ori.
Come è accaduto per Alex Zanardi, la “sfortuna” e la disabilità hanno creato un nuovo profilo, nuove occasioni, una nuova vita, insomma, un nuovo punto di partenza per questa ragazza, che, sin da quando aveva cinque anni, ha sempre avuto le idee chiare sul suo futuro: sarebbe stata una sportiva.
L’amputazione di braccia e gambe è stato il disperato tentativo, fortunatamente riuscito, di salvarle la vita dopo aver contratto, a 11 anni, una violentissima meningite che la stava, in pochissimo tempo, uccidendo. Un momento durissimo, che la piccola Bebe, all’epoca undicenne, ha descritto anche in un libro, dove, però, la maggior parte dell’inchiostro è stato utilizzato per descrivere tutt’altro, e con tutt’altre intenzioni ed emozioni.
L’atteggiamento positivo, in fondo, si estrapola già dal modo di porsi di questa incredibile ragazza; quando si è ritrovata, per un colloquio, con i bambini di una scuola elementare di Jesolo, ha esordito dicendo: “Capitan Uncino, Gambadilegno, Hiccup sono disabili?“, ricevendo in risposta: “No, sono supereroi!“. Ancora, all’uscita del suo libro, ha affermato: “Non vorrei una vita diversa perché quella che ho è davvero una figata“.
E lo è davvero! Basta farsi un giro sul suo profilo Facebook per rendersi conto di quante persone ha conosciuto, in questi anni, di quanto amore ha ricevuto da tutti, persone comuni e dello Star System, senza distinzioni e senza falsi buonismi. Perchè lo spirito di Bebe è pulito e puro come quello di una bambina, ma maturo e forte come quello di una donna che ha già dovuto combattere contro le avversità più grandi della vita, sfiorando anche, per un pelo, la morte e la devastazione fisica.
Ed è in quest’ondata di evoluzioni continue che la giovane atleta ha deciso di mettersi ancora alla prova.
Attraverso l’utilizzo delle sue protesi per mani e gambe (quelle che, in alcune occasioni, definisce simpaticamente le sue “protesi tacco 12“), ha cominciato gli allenamenti di scherma senza sedia a rotelle, in piedi, pubblicando foto e video sui social.
La didascalia, come nel caso della foto con l’ex Presidente degli Stati Uniti, Obama, dice tutto: “Sei senza mani e senza gambe, non potrai mai tornare a tirare di scherma… e figuriamoci in piedi! Datemi le gambe e vedrete! Prima lezione in piedi… piccole grandi soddisfazioni“.